Whistleblowing, come calcolare la media annua dei lavoratori occupati


L’istituto del “whistleblowing” è il sistema di denuncia da parte del lavoratore di attività illecite di cui sia venuto a conoscenza in virtù del proprio rapporto di lavoro.

Tutti i soggetti che hanno occupato nel 2022 una media superiore a 249 dipendenti hanno l’obbligo dal 15.07.2023 di rispettare le nuove procedure per la gestione delle segnalazioni whistleblowing.

A partire dal 17.12.2023 questo adempimento sarà esteso a tutte le aziende che hanno occupato nel 2022 almeno 50 lavoratori subordinati, indipendentemente dal fatto che l’assunzione sia caratterizzata o meno dall’apposizione di un termine.

Per il calcolo della media annua dei lavoratori impiegati occorre fare riferimento all’anno 2022, anno precedente rispetto a quello di entrata in vigore della norma.

Ci si chiede quale sia la modalità di calcolo del valore medio dei dipendenti e recentemente è intervenuta Confindustria con un vademecum.

Ai fini del computo della media annua dei lavoratori impiegati nel settore privato, necessaria per stabilire quando si supera la soglia dei 50 lavoratori, ANAC ha specificato che si deve fare riferimento all’ultimo anno solare precedente a quello in corso, salvo per le imprese di nuova costituzione per le quali si considera l’anno in corso (ovvero il 2023), specificando inoltre che “ai fini del calcolo della media dei lavoratori impiegati negli enti del settore privato deve farsi riferimento al valore medio degli addetti (Elaborazione dati Inps) al 31.12 dell’anno solare precedente a quello in corso, contenuto nelle visure camerali. Quando l’impresa è di nuova costituzione, considerato che il dato in questione viene aggiornato trimestralmente, va preso come riferimento il valore medio calcolato nell’ultima visura”.

Il richiamo alle visure camerali comporta che il computo avvenga “per teste” e cioè in base al numero complessivo di addetti, a prescindere dall’effettiva durata dei singoli rapporti di lavoro, così come specificato anche dal vademecum di Confindustria.

Tuttavia, come ribadito più volte da Confindustria stessa, ai fini del computo dei lavoratori, si dovrebbe fare  riferimento al dettato dell’art. 27 D.Lgs. 81/2015, secondo cui “ai fini dell’applicazione di qualsiasi disciplina di fonte legale o contrattuale per la quale sia rilevante il computo dei dipendenti del datore di lavoro, si tiene conto del numero medio mensile di lavoratori a tempo determinato, compresi i dirigenti, impiegati negli ultimi due anni, sulla base dell’effettiva durata dei loro rapporti di lavoro”.

Si auspica pertanto che sia consentito di calcolare la media dei lavoratori in termini di “ULA” (unità lavorativa annua), ossia tenendo conto dell’effettiva durata di ciascun rapporto, fermo restando che il termine temporale di riferimento, in questo caso, non sarà di 2 anni, come previsto dal citato art. 27, bensì di 1 anno, come previsto dall’art. 2, c. 1, lett. q) n.1) del decreto; a oggi, tuttavia, la modalità di calcolo del computo non può ritenersi chiaramente definita.

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