La Manovra Finanziaria del Governo, riconoscendo l’urgenza di fronteggiare i rischi derivanti dal cambiamento climatico e dalle calamità naturali, ha introdotto una normativa che impone alle imprese l’obbligo di sottoscrivere un’assicurazione specifica contro tali eventi. In dettaglio, la Legge n. 213/2023 (legge di bilancio 2024) stabilisce che tutte le imprese, a eccezione di quelle agricole, con sede legale in Italia o con una stabile organizzazione nel territorio nazionale e registrate nel Registro delle Imprese, devono assicurare i propri terreni, fabbricati, impianti e attrezzature industriali contro terremoti, inondazioni, frane, e altre catastrofi entro il 31 dicembre 2024. Le imprese agricole sono escluse grazie alla copertura fornita dal Fondo mutualistico nazionale per la copertura dei danni catastrofali meteoclimatici. In caso di inadempienza, le imprese rischiano la negazione di contributi pubblici, sovvenzioni, agevolazioni, e le compagnie assicurative che rifiutano la stipula possono essere soggette a sanzioni finanziarie.
L’obiettivo è duplice: garantire un ristoro economico alle imprese danneggiate da tali eventi e distribuire il carico finanziario derivante dai risarcimenti tra lo Stato (che assume un ruolo di coassicuratore) e il settore privato. La normativa prevede che le polizze coprano danni direttamente causati da calamità naturali e specifica gli eventi assicurabili. Inoltre, stabilisce obblighi per le compagnie assicurative, come l’applicazione di uno scoperto o franchigia non superiore al 15% del danno e premi proporzionali al rischio.
Ulteriori dettagli operativi saranno definiti mediante un decreto del MEF e del MIMIT, che chiarirà le modalità di indennizzo, la determinazione dei premi, e l’aggiornamento dei valori di scoperto o franchigia. Le compagnie assicurative possono assumere il rischio direttamente o in forma consortile, con una riassicurazione garantita dalla SACE fino a un massimo di 5 miliardi di euro nel 2024.
Questo provvedimento si inserisce in un contesto più ampio di risposta alla crisi climatica, mirando a rafforzare la resilienza delle imprese italiane di fronte agli eventi estremi, che hanno mostrato un divario di protezione assicurativa significativo rispetto ad altri paesi europei, specialmente per quanto riguarda terremoti e alluvioni. La novità legislativa sottolinea l’importanza di un approccio proattivo nella gestione dei rischi legati alle calamità naturali, promuovendo una maggiore copertura assicurativa e incentivando le imprese a proteggersi in modo adeguato.