Il rischio della deriva narcisistica su Linkedin


In un’epoca in cui LinkedIn si è affermato come pilastro fondamentale nel panorama lavorativo, diventando il biglietto da visita digitale e la vetrina delle competenze, sorge spontanea una riflessione sull’evoluzione della piattaforma. Utilizzata per cercare opportunità di lavoro, instaurare collaborazioni, acquisire nuove conoscenze e promuovere le attività aziendali, LinkedIn vanta una community in costante crescita. Tuttavia, proprio come accaduto per altri social network in passato, anche LinkedIn potrebbe trovarsi a fronteggiare il rischio di una deriva narcisistica che minaccia di minare l’autenticità e l’efficacia delle interazioni all’interno della piattaforma.

Il fenomeno della narcisizzazione, già osservato in diversi contesti sociali online, trova terreno fertile nell’esposizione e nella condivisione incessante di successi personali e professionali. Questo approccio, se da un lato può sembrare un lecito tentativo di autopromozione, dall’altro rischia di generare una spirale di confronto costante, alimentando sentimenti di invidia, frustrazione e inadeguatezza tra gli utenti. La ricerca condotta da Jonathan Haidt e Zach Rausch ha evidenziato come questo meccanismo possa contribuire al crescente malessere psicologico, soprattutto tra i giovani, portando in alcuni casi a conseguenze estreme come il distacco dalla realtà virtuale per preservare il proprio benessere.

Alla luce di queste considerazioni, diventa imperativo per gli utenti di LinkedIn adottare un approccio più sobrio e misurato nell’uso della piattaforma. È fondamentale promuovere una cultura del rispetto, dell’umiltà e del supporto reciproco, ricordando che ogni intervento, dal più banale post alla condivisione di un traguardo professionale, porta con sé una responsabilità verso la comunità.

Per contribuire a creare un ambiente più sano e costruttivo, si può iniziare adottando alcune semplici ma efficaci linee guida: minimizzare l’uso della prima persona negli interventi, per evitare di cadere nell’autocelebrazione; assicurarsi che ogni post offra un valore aggiunto concreto alla community, andando oltre la mera esibizione di successi; e, infine, limitare la frequenza con cui ci si mette in mostra, per non saturare il feed dei contatti con contenuti eccessivamente centrati su di noi.

In conclusione, mentre LinkedIn continua a rappresentare un’opportunità lo sviluppo professionale, è cruciale ricordare l’importanza di mantenere un equilibrio. È possibile sì celebrare i propri successi, ma senza perdere di vista l’essenza di ciò che rende questa piattaforma un luogo di crescita collettiva: l’interscambio, il supporto reciproco e la condivisione di conoscenze ed esperienze. Va riscoperto il valore della moderazione e della sobrietà per garantire che LinkedIn rimanga uno spazio arricchente per tutti.

fonte https://amp24.ilsole24ore.com/pagina/AFyGeQCD



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