Fisco, tutto pronto per l’uso dell’intelligenza artificiale


Siamo di fronte a una svolta nella lotta all’evasione fiscale in Italia, marcata dall’introduzione di una normativa che definisce le analisi di rischio fiscale. Questo nuovo strumento, introdotto dall’art. 2 del decreto legislativo sul procedimento accertativo, mira a ottimizzare le iniziative di prevenzione e contrasto all’evasione e alla frode fiscale. Utilizzando l‘intelligenza artificiale e tecniche avanzate di analisi dati, l’Amministrazione Finanziaria potrà valutare meglio i rischi di non conformità, basandosi su informazioni provenienti dall’anagrafe tributaria e altre fonti pubbliche. Il rispetto delle norme sulla privacy rimane fondamentale in questo processo.

La normativa stabilisce un metodo più sofisticato per identificare i contribuenti che necessitano di controlli, promuovendo al contempo la compliance spontanea. Definisce il rischio fiscale in termini di azioni che contravvengono alle leggi tributarie, siano esse intenzionali o meno, e introduce i concetti di “criterio selettivo” e “indicatore di rischio” per affinare ulteriormente l’analisi dei contribuenti.

Queste misure si inseriscono perfettamente negli obiettivi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) dell’Italia, con l’ambizione di ridurre il divario fiscale attraverso controlli più mirati ed efficaci. Con l’avvento di queste tecnologie, l’Italia segna un passo importante verso un sistema fiscale più giusto ed efficiente, inviando un messaggio chiaro ai contribuenti a rischio elevato di evasione.

Questa normativa rappresenta quindi non solo un avanzamento tecnologico, ma anche un cambio di paradigma nella gestione della compliance e del contrasto all’evasione fiscale, sottolineando il ruolo cruciale dell’intelligenza artificiale e dell’analisi dei dati in questo contesto.